Taranto da Cannata a Cito

Pinuccio Stea

Taranto da Cannata a Cito

Ovvero una “quasi cronaca” di dieci anni “incredibili” (1983-1993)

Questa è la naturale prosecuzione de Gli anni della giunta Cannata a Taranto (1976 -1983); il precedente lavoro si chiudeva con l'elezione a Sindaco di Giovanni Battafarano, dopo le dimissioni di Cannata, candidato ed eletto al Senato della Repubblica. Altri si sono interrogati, anche in pregevoli tesi di laurea, sui possibili motivi che hanno portato, in meno di dieci anni, Taranto dall'essere un punto di riferimento per la sinistra nell'intero Mezzogiorno alla vittoria di Giancarlo Cito; il volume tende ad offrire al lettore una sorta di excursus degli avvenimenti principali di quegli anni, soprattutto guardando al rapporto tra le forze politiche e tra quelle di sinistra in particolare. Emerge con forza come la divisione sia l'elemento caratterizzante di questi anni: divisione e rissosità tra maggioranza ed opposizione; divisione e rissosità tra i partiti della maggioranza di sinistra; divisione e talvolta rissosità all'interno di quasi tutti i partiti della Città di Taranto. A ciò si aggiungeva una profonda difficoltà nel tessuto produttivo, dall'Italsider all'Arsenale, dai Cantieri navali alla Raffo e la presenza di una criminalità sempre più aggressiva e determinata. Infine la decisione di costruire la nuova base navale che è uno degli elementi di fondo, se non l'elemento di fondo per spiegare gli sviluppi della situazione politica tarantina. Un'ottica sicuramente parziale, ma che è voluta perché essa può offrire un contributo per farsi un'idea della realtà che Taranto ha vissuto negli anni dal 1983 al 1993. Il lettore non si aspetti quindi di trovare in questo libro analisi più o meno approfondite della realtà socio-economica di Taranto nel periodo descritto e sull'intreccio di essa con il quadro politico. Magari quest'ottica sarà l'occasione per mettersi a lavorare su un altro libro.